Il maestoso dipinto di Michelangelo nella Cappella Sistina è stato realizzato con la sola illuminazione solare proveniente dalle strette finestre presenti.
Per questo l’opera e la sua resa cromatica sono ancora più straordinarie, perché realizzata non sempre con la stessa illuminazione e, quindi, in condizioni poco favorevoli per l’artista.
A più di 400 anni dalla morte del Maestro, la volta e la parete di fondo raffigurante il popolarissimo “Giudizio Universale” sono state illuminate per la prima volta da una nuova luce – 7.000 diodi Led completamente rivolti e dedicati a questa maestosa Opera.
I perché di questa scelta sono molteplici e non ricadono solo sulla fruizione visiva del quadro e quindi sull’esperienza dei visitatori, che in questo modo si trovano davanti una visione indescrivibilmente luminosa, ma riguardano soprattutto la “salute” dell’opera.
I raggi U.V., infatti, stavano lentamente sbiadendo l’intero lavoro, effetto provocato anche dalle stesse lampade alogene, cosa che invece con il Led si esclude totalmente.
Questa nuova tecnologia emette più luce, ma senza saturare l’ambiente, per un inquinamento luminoso pari a zero. Zero come le emissioni di raggi U.V. (ultravioletto) ed e raggi I.R. (radiazione infrarossa).
Un altro aspetto da considerare è l’enorme differenza termica tra le due diverse tipologie di illuminazione.
Il Led, infatti, non raggiunge mai temperature superiori ai 50°, così da poter essere installato a contatto con tutti quei materiali che temono il calore eccessivo. Immaginate per raggiungere lo stesso effetto di 7000 diodi Led quante lampadine alogene sarebbero servite e quale sarebbe stato l’impatto termico di quell’illuminazione. (Basti pensare che la lampadina alogena o ad incandescenza viene considerata come fonte termica da abbattere di circa 75 W. Mentre l’equivalente fonte di luce, a Led, viene quotata circa a 15 W).
L’opera, così, non avrebbe avuto di certo una vita facile, né tantomeno lunga.
Le principali contro-indicazioni, invece, di questa tecnologia potrebbero riguardare la tendenza a modificare la percezione visiva dei colori.
A proposito di ciò, però, per tutelare la gamma cromatica originale, è stato controllato minuziosamente lo spettro dei colori di tutte le 7000 lampade, in modo da essere perfettamente compatibile con i colori usati da Michelangelo stesso.
Ecco, quindi, come l’innovazione, in questo caso nel campo dell’illuminazione, può aiutarci a risolvere problemi anche di rilevante importanza.
Non è sicuramente un azzardo dire che forse nemmeno Il Buonarroti stesso avrebbe osato immaginare, al tempo, il suggestivo e maestoso effetto conferito all’intera opera dalla nuova illuminazione.
Infine, le lampadine a Led faranno risparmiare sulla bolletta elettrica oltre il 60 per cento, ovviamente non che questo sia di primaria importanza per il Vaticano, ma per l’artista sì, visto che molto probabilmente la Chiesa pagò l’opera al “povero” Michelangelo molto meno di quanto avrebbe pagato per un anno di illuminazione della stessa, con le vecchie lampadine ad incandescenza.
Perciò pensate se Michelangelo avesse proposto all’allora Papa Sisto IV della Rovere, oltre che al Capolavoro pittorico, anche una Lampadina a Led. Avrebbe di sicuro visto più soldi.