La tecnologia negli ultimi anni ha letteralmente stravolto le nostre vite con tante, tantissime innovazioni. 20 anni fa non c’erano Zoom, Youtube, Facebook, gli smartphone, i bitcoin e centinaia di altri prodotti o servizi che oggi usiamo quotidianamente. Vuoi mettere la comodità di uno smartphone al confronto con i vecchi telefoni fissi, pieni di cavi, che ti costringevano a stare ore ed ore in piedi senza poterti spostare più di 30 cm?
Ecco, concentrandoci su quest’ultimo fattore, ovvero quello dei cavi, tra le tante invenzioni che hanno tolto di mezzo i fili, ci sono anche le lampade senza filo che, seppur non rivoluzionarie quanto l’iPhone o il cordless, si sono rivelate decisamente comode, perché ci hanno permesso di inserire un punto luce anche in quei luoghi in cui non c’è una presa elettrica a portata di mano.
Ma andiamo con ordine e vediamo nel dettaglio che cosa si intende per lampade senza fili e come sono nate.
La storia delle lampade senza fili
Partendo dalla loro nascita, le lampade senza fili sono state la normale conseguenza di un lungo processo di studio e ricerca sulle batterie. Non a caso, la diffusione su larga scala di questi prodotti è andata di pari passo a quella dell’utilizzo delle lampade Led che, proprio in virtù del loro essere meno “energivore”, ben si sposano con la capacità attuale di una batteria.
Oggi, infatti, le lampade senza fili sono per lo più a Led e, grazie a questa caratteristica, possono vantare un enorme risparmio sui consumi energetici. Ma prima come erano fatte?
La prima lampada senza fili era basata sull’utilizzo di batterie alcaline, combinate a lampadine di vecchia generazione, ossia quelle a incandescenza che, come ormai ben sai, consumavano molto di più.
Grazie alla tecnologia Led, oggi puoi avere lampade più piccole e leggere e, soprattutto, più performanti dal punto di vista energetico. Queste sono dotate di batterie al litio (come quelle del nostro adorato smartphone) che può essere ricaricata con una presa USB, oppure con un caricatore wireless. In questo modo non sarai più costretto a fare scorte di nuove batterie (ma se proprio ne hai ancora bisogno, dai un’occhiata alla nostra categoria batterie e pile).
In aggiunta, il costante evolversi della tecnologica ci permette di disporre di lampade senza fili con sensori touch o, addirittura, dotate di sensori crepuscolari e di movimento, che ne comandano l’accensione in autonomia, senza che tu faccia niente. Immagina, sei lì che cammini e “puf” come per magia la luce si accende da sola. C’è chi la chiamerebbe pigrizia, pur di non fare qualche passo in più verso l’interruttore, io invece preferisco definirlo uso intelligente della tecnologia.
Ma che cosa sono le lampade senza fili?
Ora che abbiamo capito come funzionano e come sono nate, adesso bisogna capire quali siano questi punti luce super innovativi.
Ovviamente, cosa siano lo dice il nome stesso e non ci vuole certo uno scienziato per capirlo, tuttavia è bene sottolineare che il loro impiego è essenziale in quei contesti in cui hai bisogno di un punto luce per illuminare un luogo o un oggetto, ma la presa per la corrente è troppo lontana.
Le lampada senza filo, poi, si adattano a qualsiasi contesto, per ricreare uno stile personale o seguire quello della stanza in cui viene posizionata, superando al contempo il classico problema dei cavi elettrici a vista che, concorderai con me, erano un pugno nell’occhio. Le lampade senza filo sono alimentate a Led e le puoi ricaricare in tantissimi modi utilizzando, ad esempio, la classica presa, ma anche con la sola luce del sole.
Un prodotto che, peraltro, ti permette di dare anche un prezioso contributo al tema dell’ecosostenibilità e, contemporaneamente, aumentare anche la vocazione smart della tua abitazione.
Quanti tipi di lampade Led senza fili esistono?
Di “lampade senza corrente” ne esistono di diversi tipi e per differenti scopi.
In primis, abbiamo l’illuminazione ad energia solare. Le lampade e i fari alimentati ad energia solare sono dotati di un pannello solare, posto a distanza, collegato tramite cavo ad innesto rapido, oppure sul lampione direttamente.
Il pannello solare, grazie alle celle che contengono silicio al suo interno, immagazzinano i raggi solari e, grazie ad un accumulatore, l’energia viene conservata in una batteria. In questo caso, semplicemente, è stato applicato il concetto di pannello fotovoltaico.
E no, non devi avere paura di restare al buio durante i giorni in cui non c’è il sole, perché la lampada in questione ha una batteria abbastanza grande per sostenere la ricarica del faretto per più giorni.
Vuoi sapere un altro vantaggio di questi prodotti? Creare dei punti luce senza dover fare modifiche all’impianto elettrico. Infatti, non avendo bisogno di un’attacco diretto alla corrente elettrica, possono essere messe letteralmente ovunque (a patto che possano ricevere qualche raggio di sole). Tutto questo, per di più, lo si ottiene anche abbattendo i consumi in bolletta. Non è un sogno?
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Un altro tipo di lampada senza filo, che ha un’applicazione molto utile soprattutto nei cantieri, sono i fari Led portatili. Questi fari a batteria da lavoro, dalla tipica colorazione gialla e nera, che richiamano i colori degli ambienti cantieristici, possono essere usati in cantieri edili, tunnel, gallerie o altri ambienti dove l’illuminazione è assente e non c’è corrente elettrica a portata di mano, semplificando così il lavoro di ogni operaio.
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Altri tipi di lampade senza fili a batterie, infine, le possiamo trovare nelle nostre case, per esempio le lampade da tavolo a Led. Ne esistono di diversi tipi e modelli , ma servono tutte ad un unico scopo: illuminare una scrivania, uno spazio di lavoro o uno studio.
La loro peculiarità è che possono essere ricaricate a corrente per essere poi trasportate dove ci occorrono. Alcuni modelli, oltretutto, hanno anche un’altra funzionalità: la carica wireless per gli smartphone. Comodo, no?
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