Collegare due interruttori indipendenti è una soluzione pratica sia in ambito domestico che professionale, ideale per controllare punti luce o device separati, senza interferenze tra i circuiti. A differenza delle configurazioni in serie o in parallelo, infatti, il collegamento indipendente garantisce un controllo autonomo per ogni dispositivo.
Questa configurazione è particolarmente utile per gestire l’illuminazione di ambienti diversi, il funzionamento di elettrodomestici o la supervisione di sistemi di sicurezza. Scopriamo subito, allora, come collegare due interruttori indipendenti.
Materiali e strumenti necessari
Prima ancora di scoprire come collegare due interruttori indipendenti, è fondamentale procurarsi il materiale elettrico adeguato, rivolgendosi a fornitori specializzati:
- Placchette e interruttori. Devono essere compatibili con l’impianto elettrico esistente. È consigliabile optare per modelli certificati CE e idonei al carico previsto. Le placchette, oltre a proteggere e nascondere i collegamenti, contribuiscono anche all’estetica dell’impianto.
- Cavi elettrici. Selezionare cavi con sezione adeguata al tipo di utilizzo (solitamente 1,5 mm² per l’illuminazione e 2,5 mm² per prese o carichi maggiori).
- Scatole di derivazione. Per proteggere i punti di collegamento e organizzare il cablaggio.
- Nastro isolante. Per isolare eventuali parti scoperte dei cavi.
- Tester multimetro. Per verificare la continuità del circuito e l’assenza di corrente durante i lavori.
- Cacciavite. Piatti e a croce, per il serraggio dei morsetti e il fissaggio degli interruttori.
- Spelafili. Per rimuovere l’isolante dai cavi rapidamente e in sicurezza.
- Trapano. Se necessario, per predisporre l’installazione degli interruttori o delle scatole di derivazione.
Schema di collegamento per due interruttori indipendenti
La configurazione di due interruttori indipendenti richiede una chiara comprensione dello schema elettrico per evitare errori durante il cablaggio. Questo tipo di collegamento si basa sull’isolamento completo dei due circuiti, che devono funzionare in maniera autonoma, senza interferenze o sovrapposizioni.
In alternativa ai dispositivi classici, si può optare per interruttori a pulsante, specialmente se si desidera un controllo centralizzato o temporizzato attraverso relè. Puoi approfondire la tematica leggendo il nostro post: Come installare un interruttore a pulsante: tutorial facile.
In un impianto domestico, il cablaggio avviene solitamente in modalità monofase. La linea di alimentazione è composta da un conduttore di fase, un neutro e, se richiesto, un filo di terra. Per realizzare il collegamento, ciascun interruttore viene connesso al proprio dispositivo o punto luce, mantenendo separati i conduttori di fase e neutro.
Lo schema di collegamento prevede poi la predisposizione di scatole di derivazione, che fungono da nodi per i cavi. In questo modo, ogni interruttore avrà un filo di ingresso proveniente dalla fase e un filo di uscita diretto al dispositivo controllato.
È importante conoscere la differenza tra un interruttore e un invertitore. Mentre il primo consente di interrompere o chiudere un circuito, un invertitore serve per deviare la corrente da un circuito a un altro, permettendo il controllo di un punto luce da due postazioni. In questo caso, trovi tantissime informazioni utili nel nostro articolo Differenza tra interruttore e invertitore.
La procedura per il collegamento
Dopo aver disattivato l’alimentazione, è fondamentale verificare con un tester l’assenza di corrente nei cavi. Il conduttore di fase in ingresso deve essere collegato al morsetto dell’interruttore, seguito dal cavo di uscita diretto al dispositivo associato.
Successivamente, i cavi vanno organizzati all’interno della scatola di derivazione, separando fase, neutro e terra per evitare interferenze o cortocircuiti. Una volta completato il collegamento, gli interruttori devono essere fissati alle scatole da incasso o direttamente alle pareti, assicurandosi che siano saldamente ancorati.
Infine, l’alimentazione può essere ripristinata per verificare il funzionamento del sistema. Con l’aiuto di un tester multimetro, basta controllare che ogni interruttore gestisca in modo indipendente il proprio circuito, senza interferenze tra i dispositivi collegati.
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FAQ su come collegare due interruttori indipendenti
Come funziona interruttore doppio?
Un interruttore doppio consente di controllare due circuiti separati utilizzando un unico dispositivo. Ogni pulsante agisce in maniera indipendente, interrompendo o ripristinando il flusso di corrente per il circuito a cui è collegato.
Che differenza c’è tra invertitore e deviatore?
La differenza tra invertitore e deviatore risiede nella loro funzione all’interno del circuito elettrico. Il deviatore permette di controllare un punto luce da due posizioni diverse, mentre un invertitore consente di aggiungere ulteriori punti di controllo in un sistema già composto da due deviatori.
Quanti morsetti ha un deviatore?
Un deviatore ha tre morsetti: uno per il conduttore di fase in ingresso e due per i conduttori in uscita che portano corrente verso l’altro deviatore o direttamente al dispositivo collegato.
Come si riconosce un interruttore da un deviatore?
Un interruttore si riconosce per la presenza di due morsetti, che servono a interrompere o chiudere un unico circuito elettrico. Un deviatore, invece, è caratterizzato da tre morsetti, poiché è progettato per deviare il flusso di corrente verso uno dei due conduttori in uscita.